Il grande regista Pupi Avati è tornato a parlare del cinema italiano, sottolineandone gli aspetti principali: “Il cinema italiano sembra essere intrappolato nella commedia, non per volontà di autori o produttori ma per una spinta che viene dal pubblico ed alla quale è difficile reagire. Una strada per farlo è quella che passa dal piccolo schermo, corresponsabile del gusto attuale delle platee italiane, per per proporre un tipo di prodotto che nelle sale trova difficoltà”.
Avati ha poi continuato: “Ho la sensazione che diventi sempre più difficile fare cinema di una qualche ambizione, che vada al di la della commedia, e la stessa commedia, in qualche circostanza accusa segni di stanchezza. È doloroso e preoccupante che un cinema che proponga contenuti di un qualche senso è sempre più difficile da collocare. I produttori risponderebbero, sarebbero ben lieti di poter fare un prodotto con quelle ambizioni che hanno contrassegnato il cinema d'autore italiano fino a qualche tempo fa, ma il problema sono i gusti del pubblico, oltretutto in una situazione generale in Occidente, e in Italia in particolare, nella quale la gente cerca un cinema totalmente d'evasione”.
Avati ha poi continuato: “Ho la sensazione che diventi sempre più difficile fare cinema di una qualche ambizione, che vada al di la della commedia, e la stessa commedia, in qualche circostanza accusa segni di stanchezza. È doloroso e preoccupante che un cinema che proponga contenuti di un qualche senso è sempre più difficile da collocare. I produttori risponderebbero, sarebbero ben lieti di poter fare un prodotto con quelle ambizioni che hanno contrassegnato il cinema d'autore italiano fino a qualche tempo fa, ma il problema sono i gusti del pubblico, oltretutto in una situazione generale in Occidente, e in Italia in particolare, nella quale la gente cerca un cinema totalmente d'evasione”.